lunedì 14 luglio 2008

La torta al rabarbaro


Anche quest'anno mi ripeto, son tornata dalla provenza e mi è venuta voglia di rabarbaro.
Sarà che in Francia, a differenza di qua, il rabarbaro si trova facilmente, sia in piatti a base di carne che nei dolci; sta di fatto che son tornata e avevo proprio voglia di una bella torta burrosa - e moooolto profumata di burro - che contrastasse con il sapore acidulo del rabarbaro.
Così mi son messa a spulciare in rete, nei siti italiani ho trovato poco o nulla, perlo più si parla di crostate, crumble, o di marmellate, ma io volevo una torta e torta doveva essere.
Così mi son imbattuta in quella che aveva tutta l'arira d'essere, e lo è in effetti, l'enciclopedia del rabarbaro, www.rhubarbinfo.com, dove oltre ad esserci un centinaio o più di ricette a base di rabarbaro, ci sono informazioni su altri usi del rabarbaro, per esempio come detergente per pentole, tintura per capelli, o insetticida...così se avete dei caterpillars che vi mangiano la frutta o la verdura in giardino potete sempre provare con il rabarabro, ma io credo proprio che mi fermerò all'ulizzo in ambito culinario, dopo tanta fatica dei miei genitori che mi piantano le piantine nell'orto, le curano, le bagnano..etc etc, ci mancherebbe che lo usassi per pulir le pentole!
Poi c'è mancato poco che non mi venisse un colpo quando ho letto il capitolo 13.1 "The poison in rhubarb" anche perchè ho letto il titolo dopo averne mangiata una bella fetta, e che cavolo ho sentito il sangue congelarsi, ora come ora che son riesponsabile anche per un'altra piccola vita; ma leggendo l'artcolo, se ho capito bene il veleno sta nelle foglie ed è presente in piccola piccola quantità, insomma buttate via le foglie e lavate bene gli steli prima di usarlo.

Tutto questo per dire che alla fine ho fatto di testa mia, di ricette ne ho trovate tante, ma nessuna mi ha ispirato completamente, così ho seguito l'istinto e con sentimento ho prodotto la seguente ricetta:

ingredienti:
300gr di rabarbaro
125gr di burro
3 uova
100gr di zucchero + 2 cucchiai
100 gr circa di farina
3-4 cucchiai di panna fresca

procedimento:
pulire il rabarbaro, sfilettarlo leggermente come si fa con il sedano, tagliarlo a tocchetti da 2 cm, quindi unire i 2 cucchiai di zucchero e lasciar riposare per almeno un ora, in modo che il rabarbaro -che è molto acquoso- perda un po' della sua acqua.
Lavorare a crema il burro con lo zucchero, incorporare le uova, mescolare bene, aggiungere il rabarbaro, la farina fino ad ottenere una pasta abbastanza densa, e per finire la panna fresca.

Versare il composto in una tortiera imburrata (diametro di 22cm) ed infornare nel forno statico preriscaldato a 180° per circa 45 min o finchè la superficie del dolce non sarà dorata.

Sfornare il docle e spolverare la superficie con poco zucchero semolato.

mercoledì 25 giugno 2008

Le zuppettine di asparagi...o di quello che volete!


Sono tornata, sono quasi sempre io...solo..che non mi chiamo più Isabilla
mi sono trasformata in Isabolla. :-D
C'è una spegazione alla lontanaza dal blog per quasi tre mesi..perchè in questi tre mesi praticamnte sono dovuta andare in letargo, ogni minuto libero è stato dedicato al dormire, ho dormito dormito e dormito.
E' dura diventare mamma (che bella questa parola..mamma..ogni tanto me la ripeto da sola, aspettando il giorno in cui finalmente mi sentirò chiamare mamma :-) forse tra un annetto o giù di lì)
..
Ma ritorniamo al tema, la ricetta è a dir il vero una ricetta di un mese e mezzo fa, ora asparagi non se ne trovano più, ma l'idea è carina, e se ora non si trovano gli asparagi si può fare di piselli, lattuga, spinacine,..insomma sta alla disponibilità del momento, poi si serve a temperatura ambiente o calda (no in questi giorni no!!), con il crostino che più vi piace;
questi qui mi fanno impazzire, oltre ad essere esteticamente belli sono pure buoni, semplice fetta di pane con un velo di burro e una montagna di erba.

Ora scappo, davvero questa volta, per qualche giorno di vacanza in Provenza...ma ritorno presto :-)

tempo tot. 30 min

Ingredienti 4 persone:
un mazzetto di asparagi verdi o bianchi
1-2 spicchi d'aglio
2-3 filetti d'acciuga
fecola di patate
olio extra vergine d'oliva
peperoncino
(non serve sale perchè i filetti d'acciuga sono già salatati)

Procedimento:
mondare gli asparagi (l'apposito attrezzo per sbucciarli fa risparmiare tantissimo tempo!) ;
e tagliarli a tocchetti lasciando le punte intere.
In una padela scaldare un po' d'olio con l'aglio ed i filetti d'acciuga, ed il peperoncino;
far insaporire ed aggiungere gli asparagi a tocchetti, farli saltare quindi versare 1/ 2 bicchiere d'acqua;
cuocere a fuoco medio-basso per 20-25 minuti finchè gli spinaci saran teneri (controllare durante la cottura che non si aciughi troppo l'acqua, se necessario aggiungerne), tenere da parte delle punte per decorare la zuppa;
aggiungere un cucchiaio di fecola per far addensare e frullare il tutto con il mixer.
Servire nelle fondine decorando con le punte d'asparago tente da parte.

martedì 11 marzo 2008

Bucatini al radicchio trevisano


Più che una ricetta, è un consiglio, consiglio di approffittarne ora per comprare un po' di radicchio rosso travigiano tardivo, proprio in questo momento i prezzi sono più accessibili (fino a due mesi fa avava prezzi da gioielleria più che da frutta e verdura)..è una prelibatezza che non ci si può sempre concedere, ma è buono in tanti modi: nelle lasagne, nell'arrosto, alla griglia, ed anche semplicemente crudo, condito in insalata.

Comunque, se volete farvi'du bucatini, il radicchio ci sta, con un po' di guanciale ed un po' di grana ne viene un piatto semplissimo molto gustoso.

Ingredienti (ad occhio) per 4 persone:
2-3 cespi di radicchio trevigiano tardivo
2 fettine spesse 1cm di guanciale
1 cippollotto
grana
bucatini
sale
pepe




Prearazione:
Portare ad ebollizione l'acqua per la pasta, nel frattempo pulire il radicchio, asciugarlo, tagliarlo a tocchetti;
tagliare a cubetti il guanciale e farlo soffriggere con il cippollotto affettato;
Cuocere la pasta, 2-3 min prima della fine della cottura, unire al guanciale e al cippolotto il radicchio -tenendone da parte 2 cucchiai- insaporire per 2-3 minuti, quindi scolare i bucatini,saltarli in padella con il condimento a base di radicchio, versare in una terrina, aggiungere una manciata di grana, pepe nero macinato al momento ed il radicchio crudo.

lunedì 25 febbraio 2008

Orata e branzino al sale con agretto


Proprio due righe - due - le devo spendere per descrivere quest'erbetta appena scoperta: all'apparenza sembrerebbe erba cipollina, ma con i filini molto più cicciotti, con colore verde brillante che sfuma verso il rosa alla base;
il sapore, sorprendentemente, è simile allo spinacio, ma molto molto più intenso, quasi uno spinacio selvatico (esiste boh?); inoltre, anche dopo la cottura, diventa sì tenero ma scrocca piacevolmente in bocca.
Oltre ad agretto, è conosciuto con nomi particolarmente buffi come "Erba del Frate", "Senape dei Monaci" e "Roscano".
Non va cotta tantissimo, in rete le informazioni sono scarse e frammentarie, comunque su e giù il consiglio che va per la maggiore è di cuocerlo al vapore o lessarlo leggermente, io semplicemente l'ho messo nella pentola antiaderente, dopo aver tagliato le radici, e a fuoco medio-basso l'ho cotto per pochi minuti incoperchiato.


L'ho abbinato al gran classicone che non stanca mai, almeno per noi è così, una bella orata e due branzini al sale, non c'è ricetta solo qualche accorgimento:
- il pesce deve avere le lische, altrimenti la pelle alla fine della cottura verrà un po' impasticciata con la crosta di sale, non va bene;
- il pesce dovrà esser ben asciutto;
- io fodero una teglia grande con i fogli di carta da forno, altrimenti poi per staccare il sale serve il martello pneumatico, bagno un po' il sale grosso, in modo di poterlo compattare meglio, faccio un primo strato sul fondo, sistemo i pesci abbastanza staccati l'uno dall'altro, e mi diverto a coprirli con il sale
- il pesce dev'essere completamente avvolto nel sale, sopra sotto, ai lati, infatti serve parecchio sale per questa cottura, io per questi tre pesci ne ho usati 3 chili.
- non servono aromi, niente erbette o spezie all'interno dei pesci, il sale cuocerà il pesce sigillandone gli aromi suoi naturali, più buono di così non si può!
- a crudo, condire giusto con un filino ino d'olio d'oliva dal sapore leggero.

lunedì 11 febbraio 2008

Cappuccino di piselli e feta


Un'idea bellina, buona, e molto molto veloce, 25 min ed è tutto pronto;
di semplice realizzazione, la zuppetta di piselli riesce bene purchè ci sia una buona materia prima di base, non c'è nessun ingrediente che impiastriccia o appanna i sapori, tipo la panna che troppe volte secondo me viene utilizzata nelle creme/zuppe/vellutate;
ed è carino l'accostamento/contrasto con la feta, che pizzica un po' sulla lingua contro il sapore dolce fresco dei piselli.
Quindi non si deve risparmiare sulla qualità dei piselli surgelati, devono essere buoni, e non avranno nulla da invidiare a quelli freschi.
Serviti su bicchieri o tazze di vetro, con un spolverata di pepe nero, fanno un piatto carino, leggero, ma comunque saziante (hanno la proprietà di saziare a lungo, il che non è male se si è a dieta :-) )
Sarà un piatto da riproporsi in estate, anche freddo è buono.

Ingredienti per 4 persone:
450 gr piselli sbucciati (anche surgelati)
100gr di ricotta a pasta morbida (altrimenti servirà un po' di latte per stemperarla)
3-4 cucchiai di feta
2 porri piccoli o 1 grande
sale q.b.
pepe q.b.
olio extra vergine d'oliva q.b.

Procedimento:
affettare il porro, farlo imbiondire per 3 minuti su una pentola con 2-3 cucchiai d'olio d'oliva extravergine,
aggiungere i piselli (i piselli, se sono surgelati, non vanno scongelati, quindi vanno cotti come prodotto fresco), mescolare bene e far insaporire i piselli nel porro per 1-2 minuti, aggiungere
1/2 bicchiere d'acqua, e incoperchiare,
nel frattempo preparare in un pentolino, la ricotta, la feta e qualche cucchiaio di latte per
ammorbidire (se la ricotta è di pasta dura), scaldare il tutto per pochi minuti, quindi frullare con il
mixer, se è necessario salate e pepate (secondo vs gusto, attenzione perché la feta è già salata di
suo);
nel frattempo controllare i piselli, mescolare e verificare se c'è bisogno di aggiungere acqua, dopo
15 minuti, i piselli saranno cotti, aggiungere il sale, quindi frullateli direttamente in pentola con il
mixer;
Versare in tazze o bicchieri di vetro la zuppetta di piselli, riempiendoli per 3/4,poi aggiungere 1-2
cucchiai di la crema di feta;
Questo piatto è buono caldo nella stagione fredda, ma anche freddo (come il gaspachio) da servirsi
nelle giornate calde.

lunedì 4 febbraio 2008

Arroz al horno e Crema Catalana


Sento già la voce di Brontolo, "ma questo non è il vero arroz al horno..l'arroz al horno è un'altra cosaaa" gne gne gne; verissimo, questa è la mia versione di arroz al horno, fatta con quello che c'avevo in casa e senza costicine (che non amo), morcilla (una specie di salsiccia di sanguinaccio), e con la carne e il "caldo" (o brodo) di pollo invece che manzo;
insomma una versione un po' delicata dell'arroz al horno tipico di Valencia, un integralista magari innorridirebbe, poco male, è stato scofanato lo stesso;
Dunque, ingredienti fonamentali sono: il riso, un buon riso valenciano, i ceci e lo zafferano, magari comprati al mercato di Valencia (ancora un po' e mi portavo anche l'acqua da là :-) )..e questi non si toccano, poi vedete voi come volete realizzarlo..io ho trovato in rete parecchi spunti, da wikipedia, al sito dell'arroz al horno, al blog cocina

Ingredienti:
- 500gr di riso
- 250gr di ceci (precedentemente ammollati)
- 350 gr di pollo
- 1,5 lt di brodo di pollo
- 1 testa di aglio intera
- zafferano
- 4-5 fette di pancetta spesse 4mm
- pimentón
- sale
- olio d'oliva
- una patata
- un pomodoro o pomodorini

Procedimento: preparare in anticipo i ceci ammollati in acqua per 8 ore, quindi scolarli; e il brodo di pollo con verdure (cipolla, carote, sedano);
Scaldare in una casseruola capiente un po' d'olio d'oliva, (meglio molto meglio se usate una Cazuela de barro , coì poi potrete trasferirla direttamente in forno) e soffriggeteci la testa d'aglio, lasciar insaporire un po', quindi lasciarla da parte;
Prendere la carne di pollo, tagliarla a pezzetti, e farla soffriggere nell'olio all'aglio insieme alle fette di pancetta.
Togliere le fette di pancetta, lasciarle da parte per dopo;
Tagliare la patata a fette, ed unirla alla carne di pollo, aggiungere lo zafferano, il pimenton e salare; cuocere il tutto finchè la patata sarà dorata, a questo punto togliere le fette di patata e metterle da parte;
Aggiungere il riso, farlo insaporire per pochi minuti, quindi versare il bordo preparato e i ceci, mettere al centro la testa di aglio, ricoprire il tutto con le fette di pancetta, le fette di patata e le fette di pomodoro; Infornare a forno preriscaldato a 180°, finchè il brodo si sarà assorbito del tutto.



ingredienti per 6 coppette:
1lt di latte
6 tuorli d'uovo
200 grammi di zucchero
6 cucchiai di zucchero per la copertura
50gr di maizena
la buccia di un limone (e/o di arancia)
una piccola stecca di cannella

procedimento:
Portare ad ebollizione il latte con la buccia di limone (ricavata con il pelapatate) e il pezzo di stecca di cannella;
togliere dal fuoco, filtrare e far raffreddare.
Sbattere i tuorli con lo zucchero finchè saran chiari e spumosi, quindi unirli al latte (tenerne da parte una tazzina che servirà a far sciogliere la maizena);
Portare la casseruala (meglio se di rame) con il composto di uova e latte sul fuoco basso e mescolare di continuo, finché la crema inizierà ad addensarsi;
aggiungere pian piano la maizena stemperata nel latte, e continuare a mescolare finchè la crema si sarà addensata e avrà preso un bel colore giallo (ci vogliono più di 10 minuti);
Versare nelle coppette, preferibilmente basse e larghe, e far raffreddare prima di lasciarle in frigo per 2-3 ore;
Togliere dal frigo la crema poco prima di portarla in tavola, perchè dovrà essere ben fredda, quindi procedere alla bruciatura dello zucchero:
spargere un po' di zuccero sopra alla crema su ogni coppetta, e con il cannello o il ferro apposito, bruciare lo zucchero, quest'operazione va fatta velocemente cercando di non far scaldare la crema, il risultato sarà sopra un disco di caramello croccate, sotto la crema fredda profumata al limone e cannella.

mercoledì 16 gennaio 2008

Valencia: Paella, Mercato, Tapas, Horciata, Churros, Mare...


Eccomi, son tornata;
Breve e disordinata presentazione di Valencia:
3° città spagnola, è un porto, di trova a circa 400km da Barcellona verso Alicante, quest'estate ha ospitato l'American's Cup, ha un clima di tipo mediterraneo - credo che i Valenciani non sappiano cosa sia l'inverno, il 3 di gennaio c'erano 17 gradi; è ricca di frutta e verdura buona tipo il nostro sud Italia (invidia!), per esempio lungo l'autostrada costiera da Tarragona a Valencia è tutto un aranceto..tantissimi alberi d'arancia, limoni, e tanti alberi in centro città, nelle aiuole, stracarichi di clementine selvatiche.
Impressione generale: non mi ha fatto impazzire come città, forse d'estate o in primavera avanzata quando si può fare un po' di vita di mare dev'essere tutt'altra cosa, per il resto l'ho sentita un po' troppo caotica e disordinata, un cantiere continuo... inoltre, ma come anche le altre città spagnole, i cani non vengono accettati da *quasi* nessuna parte, quindi noi che viaggiamo con la nostra piccola-moglie-dell'aiutante-di-babbo-natale ci siamo trovati un po' male,
vabbè, cmq, le cose belle sono state:

La Ciutat de les Arts y les Ciències e dell'Oceanographic (foto qui sopra) non potevo non andarci, sono il simbolo di Valencia, ed infetti sono delle costruzioni spettacolari, per quanto io non ami molto tutte le opere di Calatrava, ma questa è un'altra storia e non è la sede giusta per farci polemica.
Ripeto, molto spettacolari, anche se il Palau (il teatro) mi ha fatto un'impressione un po' freddina..


L'horchata de chufa, famosa bevanda valenciana ricavata dal tubero di una pianta parente del papiro. L'aspetto è quello di un latte, appena appena tendente al nocciola, profuma e ha un sapore che a mio parare ricorda il latte di mandorla, pur restando un qualcosa molto a , insomma mi è piaciuta.
Insieme all'orciata ho ordinato dei Churros, dei bastoncini soffici, fritti, vengono serviti caldi con zucchero semolato, ecco questi sono buonissimi solo se mangiati appena fatti; infatti presi da un'altra parte, ormai freddi erano immangiabili.
Io l'ho assaggiata in quella che secondo le guide è una delle più antiche orciatere, l' Horciateria El Siglo, situata proprio attigua alla piazza della Regina;

La Paella, eh, impossibile non parlare della Paella, la versione "valenciana" prevede carne di pollo e legumi, ma chissà per quale motivo non mi ispirava, invece mi sono innamorata della paella nera, con seppie e nero di seppia, faantasticaa.
Indirizzo consigliato:
Restaurante Racò del Turia - ciscar.10 - Valencia
locale tranquillo, vini buono, sangria ottima pure quella, il personale è stato molto gentile e ci hanno fatto entrare con i cani!


Il mercato coperto di Valencia. E io qui mi volevo perdere, è un paradiso, praticamente ho riempito il carrello che mi ero portata dietro, ho comprato grandi quantità di riso, zafferano, 4 tipi di pimenton, carciofini, fave fresche, fave secche verdi, fave bianche per la paella (?mai viste?), arachidi freschi, bananine delle canarie..frutta varia; ma avrei comprato il mondo, i prezzi erano veramente bassi ed il pesce poi era bellissimo, tranci di tonno, gamberoni rossi, queste cape longhe poi...uhm, e che in hotel non mi avrebbero lasciato cucinare, sennò..



Queste sono tra le mie tapas preferite, pulpo y patatas bravas (e cervesa!) praticamente è polpo bollito, tagliato a fettine, condito con poco olio ed un pizzico di pimenton; mentre le patatas bravas, sono patate piccanti lessate e poi fritte, accompagnate con salsa aioli

uno piccolo scorcio tra il molo di Lunarossa e Cisco

e questa poi, si vedono i surfisti?
le onde erano uno spettacolo, peccato che non ci fossero temperature umane per fare il bagno, ho guardato questo mare con vero desiderio, devo essere stata una papera in una vita passata, perché quando vedo l'acqua mi ci butterei subito.